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“E le cose di prima sono passate”

(Apocalisse di Giovanni)

“E le cose di prima non sono mai state”

(Silvia Montefoschi, “L’essere vero”, 1996)

“E mentre la psicoanalisi muore come scienza analitica dell’umana esistenza, per trapassare nella conoscenza dell”Essere Vero’, che è il ‘Pensiero consapevole di sè come Unico Esistente’, il Pensiero Uno, sapendo ormai di sè come ‘il Vivente’, cessa per sempre di pensare se stesso, perchè, come ogni vivente, per sapersi tale, di certo non si pensa, ma si sente.

(Silvia Montefoschi “L’ultimo tratto di percorso del Pensiero Uno”, 2006)

“Sarà allora che si darà l’ultimo salto riflessivo del Soggetto Pensante Unico, il quale, non guardando più neppure a se stesso, non saprà più nemmeno di sapere del proprio esserci, ma sarà il solo vivente, che per esserci, di certo non si pensa ma si sente.

Quando ciò avverrà, avverrà sincronicamente il non esserci più delle forme corporee materiali dei soggetti umani che si riconoscono completamente in esso, e la materia del mondo svanirà, e l’unico Soggetto Vivente sarà, nel reciproco vedersi delle due presenze, nella sua assoluta compiutezza, infinitamente compiutibile, nel punto momento del suo perenne divenire.”

(Silvia Montefoschi, Massimo Marasco, “Oltre l’omega”, 2006, cit. pag.102-103)

“Sarà solo un istante
e
una luce abbagliante
dissolverà la tenebra
che ancora ottenebra
la nostra mente
e
si udrà la voce
dell’assoluto silenzio
che dice
la fine il fine
l’infinito”

(Silvia Montefoschi, “Luce del Silenzio” antologia poetica di autori vari a cura di Grazia Apisa Gloria, 2009, cit. pag. 327)

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